Innanzitutto è necessario fare una distinzione tra catering e banqueting, due termini molto spesso utilizzati in modo equivalente. La parola catering deriva dall’inglese "to cater" che, tradotto, sta a significare approvvigionare: va da sé che il catering è quella azienda che cura l’organizzazione e coordinamento della somministrazione di cibo e bevande (preparato da terzi, quali ristoranti, rosticcerie, etc…) all’esterno, in occasione di cerimonie, coffee break, meeting aziendali ed eventi in genere. Considerando che il costo delle materie prime per la preparazione dei pasti incide del solo 30-35% sul prezzo finale del servizio offerto è evidente che la maggior parte delle aziende preferisce curare direttamente, in propri laboratori, la preparazione del cibo, che rende l’attività molto più remunerativa.
L’agenzia di banqueting (dall’inglese to banquet = banchettare) invece, si occupa di tutto quanto concerne l’organizzazione e la presentazione di un evento: scelta della location, allestimento, intrattenimento, invio degli inviti, etc…Naturalmente i due ambiti, quello del catering e del banqueting, sono strettamente legali tra loro, tanto che è sempre più diffuso ritrovarli all’interno di un’unica impresa che cura tutte le fasi di un evento. Generalmente questo tipo di attività ha dimensioni medio/piccole, non richiede grandi investimenti iniziali e si rivolge a un numero “limitato” di persone specializzandosi, come già detto, nell’organizzazione di feste, cerimonie, rinfreschi aziendali etc…
Diverso è il caso delle agenzie di catering che si occupano di ristorazione collettiva e che quindi offrono servizi di “mensa” per ospedali, scuole, aziende, aeroporti, etc...: questa scelta richiede un importante investimento iniziale, una notevole organizzazione alle spalle (per l’acquisto e manutenzione di attrezzature e spazi, per la gestione del personale) e l’avvio di un’attività di dimensioni medio/grandi.
La documentazione necessaria per l’avvio di un’impresa di catering o banqueting differisce a seconda dei Comuni, pertanto non è possibile fornire delle indicazioni generali.
- Quel che è certo, e comune a tutti, è che si deve denunciare l’inizio dell’attività e che è indispensabile l’autorizzazione sanitaria da parte della ASL di riferimento.
- Ancor prima dell’avvio, si deve seguire un corso per la somministrazione di bevande e cibi presso la Camera di Commercio di riferimento;
- vengono richiesti, oltre al corso, anche alcuni requisiti professionali, ovvero possedere un diploma di scuola alberghiera o di una scuola equivalente ed aver lavorato almeno per due anni presso aziende che svolgevano attività relative al commercio di alimenti o alla somministrazione di bevande.
- Si dovrà quindi stabilire il luogo dove aprire l’attività, scegliendo il locale adatto e, qualora la preparazione degli alimenti fosse interna, organizzando la cucina. Il locale dovrà rispettare tutte le norme igieniche-sanitarie stabilire dall'Asl del territorio di competenza ed essere non inferiore ai 25 mq. Il locale, inoltre, dovrà essere in regola con tutte le concessioni edilizie e l’autorizzazione all’attività da parte della Sovraintendenza delle Belle Arti solo se posto in una zona di interesse storico.
- È fondamentale consultare il manuale di igiene, detto HACCP, facilmente ritrovabile presso l'Asl, allo scopo di conoscere correttamente tutte le norme che si dovranno rispettare.
- Una volta che il locale sarà organizzato, arredato e funzionale, si dovrà richiedere il sopralluogo da parte di un incaricato dell'Asl che rilascerà, dopo aver valutato che il locale sia conforme alle norme igienico-sanitarie, l'autorizzazione ad aprire ed utilizzare la cucina.
- Lo stesso personale impiegato, inoltre, dovrà frequentare il corso per alimentarista.
- Seguirà l’acquisizione del certificato di inizio attività, dove verrà indicata l'ubicazione del locale, le sue caratteristiche, le sue misure e la data effettiva di inizio dell’attività.
- Inoltre bisognerà richiedere all'Ufficio del Commercio comunale la Licenza Commerciale per iniziare, effettivamente, l’attività di catering.
- Infine si dovrà adempiere al pagamento dei costi relativi all'apertura, ed effettuare l'iscrizione dei collaboratori presso l'INPS e l'INAIL.
- Per iniziare sarà necessario acquistare alcune attrezzature da cucina per allestire il laboratorio: zona cottura, celle frigorifere, cappe di aspirazione, tavoli di riscaldamento.
- È fondamentale un veicolo affidabile per spostare gli alimenti.
- Se il core business comprende anche il banqueting sarà necessario l’acquisto di tavoli (o le cosiddette plance), sedie, copri sedie, tovaglie, mise en place, divani per esterno, tavoli, gazebo, auto di lusso, sedute per esterni, tavoli luminosi.
- Un’alternativa valida potrebbe essere il noleggio delle attrezzature, in quanto gli investimenti di avvio possono arrivare ad essere anche molto elevati. Per attrezzare un laboratorio e acquistare un furgone, occorre preventivare un esborso di 100/120 mila euro.
- Circondarsi di uno staff professionale – composto da cuochi, aiuto cuochi, pasticceri, aiuto pasticceri, commis di sala, camerieri, addetti lavaggio, personale di fatica - qualificato e motivato sarà un ulteriore elemento che sancirà il successo aziendale.
Attenzione alla scelta dei fornitori: devono essere affidabili, puntuali nelle consegne, con prodotti di qualità al giusto prezzo; Razionalizzare l’organizzazione dell’attività. Essere titolari di un’agenzia di catering e banqueting di successo significa possedere una spiccata tendenza alla organizzazione, una buona conoscenza sia di marketing che di operazioni di gestione, ottime conoscenze culinarie, alimentari e nutrizionali.
Un bravo imprenditore, inoltre, dovrà gestire e coordinare le varie fasi della produzione: raccolta degli ordini, acquisto delle materie prime, preparazione e consegna entro i termini stabiliti dai clienti.
Il processo può essere ottimizzato soltanto da chi lo conosce molto bene poiché può vantare precedenti esperienze nel settore.Scegliere strumenti promozionali adeguati ai diversi segmenti di clientela a cui ci si rivolge: privati, aziende e punti vendita al dettaglio.