New York, Tokyo e Londra. Sono queste le capitali che fanno più tendenza nel mondo del beverage, e dunque anche quelle alle quale ispirarsi per nuove idee da rivisitare e proporre.
Naren Young del Saxon + Parole di New York suggerisce alcune tendenze molto interessanti: prima di tutto i cocktail imbottigliati, serviti in piccole bottiglie sulle quali è riportato il nome del locale e la ricetta. Spunto ovviamente adattabile per tutte le esigenze!
(Fonte foto: thefabguide.com)
È possibile poi trovare i Draft Cocktails, spillati al bancone come le birre; questo sistema è particolarmente adatto per chi deve affrontare quantità importanti di lavoro.
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I barman cercano sempre più soluzioni originali, fino a raggiungere collaborazioni sempre più strette con la cucina per il raggiungimento di esperienze gustative complete. Si parla di cocktail "mangia e bevi" o di abbinamenti studiati per soddisfare i palati più esigenti.
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Altro aspetto interessante è sicuramente quello della trasformazione, e anche qui Naren Young ci offre uno spunto: affumicatura applicabile a qualsiasi ingrediente (ciliegie, acqua, succhi di frutta, mezcal...) per aggiungere aroma a certe creazioni autunnali e invernali che ne guadagneranno in "calore". Un'altra tecnica è quella del fat washing, consistente nel lavare nel grasso gli spirits che così, una volta mescolati, raffreddati e filtrati conservano un sapore burroso.
(Foto di Kevin Liu)
Simone Caporale, barman dell'Artesian Bar di Londra, per stupire utilizza come sottobicchieri cuscini vaporizzati con oli essenziali o con fumi profumati. Quest'ultima è una maniera di sorprendere il cliente piuttosto giocosa e, forse, non troppo economica. Motivo per cui, per risparmiare, dall'altro lato utilizza frutta disidratata e zuccherata con lo scopo di evitarne l'ossidazione anziché usare quella fresca che, chiaramente, una volta tagliata gode di breve durata.
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Gli amici orientali dimostrano di avere anche in questo settore una grande cura per il dettaglio: si parla di Shingo Gokan dell'Angel's Share di New York e di Hidetsugu Ueno del Bar High Five di Tokyo. L'attenzione dei due barman giapponesi si concentra, infatti, sul ghiaccio che non dev'essere a cubetti ma puro, cioè deve essere "scolpito" al momento della preparazione. Questo non basta: va anche poi sistemato in modo che possa mescolarsi al liquido che va a sua volta servito a una certa temperatura, secondo l'aroma che si vuole sprigionare.
(Fonte: ilsole24ore.com)