Il tortellino non solo si conferma uno degli orgogli bolognesi ma anche appannaggio del tutto femminile: è Lucia Antonelli, chef de "La Taverna del Cacciatore" di Castiglione dei Pepoli, la vincitrice della serrata competizione che ha visto sfidarsi 5 cuochi bolognesi e 5 cuochi modenesi.
Sono stati proposti alla giuria dai tortellini più tradizionali in brodo di cappone sino a elaborazioni più centro-italiche di tortellini al cacio e pepe, ma il vincitore rimane il più tipico dei tortellini, quello in brodo di gallina e manzo.
Nato per riciclare la carne in avanzo, il tortellino è diventata una delle prelibatezze più apprezzate in Italia e all’estero. Tanti racconti circondano la nascita della ricetta. Pare sia stato un cuoco di Castelfranco Emilia a inventarlo per usare la carne avanzata dandole la forma dell’ombelico di una bellissima donna di cui era infatuato.
Più fantasiosa è la leggenda popolare che fa risalire la nascita alla famosa battaglia fra modenesi e bolognesi del 1325 e ne attribuisce l’ispirazione alla bellezza della dea pagana Venere. Sarebbe stata la dea, intervenuta per la battaglia e fermatasi a riposare presso la locanda Corona, ad ispirare il cuoco con la sua bellezza e a fargli concepire la ricetta.
Ad oggi esiste addirittura una Confraternita del Tortellino, nata a dicembre del 1974, che ne conserva la ricetta originale. E Bologna vince ancora su Modena, il tortellino più buono resta nella città delle due torri, dove ancora oggi è il piatto preferito per molti menù di matrimonio.