Fra le tante proposte del panorama biologico italiano quella del catering si fa sempre più imponente, molte aziende lo propongono e sempre più clienti lo scelgono.
I dati del rapporto Biobank 2013 segnalano un incremento del settore in numero assoluto del 51%, numero straordinario se si pensa che parliamo solo dei ristoranti. Lombradia, Emilia e Toscana sono le regioni in testa per il Bio, che ormai non è più legato solo al consumo dei privati ma che si sta imponendo presso il settore dell’organizzazione eventi. Ma perché?
Noi di GuidaCatering.it ci siamo chiesti per voi in che modo un catering biologico potrebbe migliorare un evento e abbiamo trovato varie opinioni di promotori di questa forma di fare catering che offre interessanti spunti di riflessione.
Questa forma di realizzare il servizio comporterebbe diversi vantaggi, il primo e più riconoscibile forse è quello del sapore differente che hanno i cibi, tanto da far dichiarare ai sostenitori del Bio che gli alimenti siano oggettivamente più buoni e che revocherebbero gli antichi sapori dell’infanzia, quando era tutto più genuino.
Vi è anche chi afferma che persino una ricetta semplice, se preparata con ingredienti biologici, è più buona rispetto a piatti maggiormente elaborati preparati con prodotti convenzionali.
Ciò che sta alla base dell’offerta infatti è una ricerca: un vero catering biologico non acquista questi prodotti presso i grandi magazzini. I prodotti di un catering bio si vanno a ricercare presso quelle piccole aziende, di cui l’Italia è ricca, che conservano ricette dal sapore antico e che producono i loro prodotti attraverso processi essi stessi biologici dall’inizio alla fine.
Un altro vantaggio che offrirebbe il catering Bio è quello di mettere a disposizione i prodotti giusti, quelli propri di un territorio, per realizzare le ricette che a quel territorio appartengono. Una politica del genere consentirebbe di essere fedeli alla migliore tradizione italiana, di avere il vantaggio aggiuntivo di comprare a km0 e di risparmiare.
Proprio il fatto che i prodotti utilizzati dovrebbero sempre essere a Km0, garantirebbe un giusto prezzo e stimolerebbe la riflessione sulla provenienza di ciò che mangiamo, incoraggiando la salubrità dei prodotti stagionali e la salute delle tasche tanto per il catering quanto per il cliente.